Riflessione sul concetto di solidarietÃ
Per il nostro primo giorno di permanenza a Emdibir, Paolo ha organizzato presso la Salam Bet dove siamo ospitati un incontro di benvenuto con il vescovo della diocesi.
Monsignore Musie Ghebreghiorghis si presenta subito in modo affabile, come forse non mi sarei aspettata, tanto che il clima formale che si era creato ad inizio incontro ben presto lascia il posto ad una chiacchierata “tra amici”, accompagnata da orzo tostato ed ottimo caffè.
Il nostro interlocutore è disponibile a parlare (in un italiano impeccabile!) di qualsiasi tematica ci interessi, spaziando tra gli argomenti più disparati quali la religione, la politica, le tradizioni locali, l’agricoltura e problemi quali l’hiv e la povertà del paese.
Particolarmente interessante è stata l’interpretazione del volontariato come forma di solidarietà: a suo avviso infatti anche un’esperienza di breve durata come la nostra ha di certo un grandissimo valore per la gente del posto.
Sono rimasta molto colpita da questa riflessione dal momento che più volte mi sono chiesta quale sia effettivamente il vantaggio per le persone del posto di avere per qualche giorno qualcuno che arriva (magari porta anche un po’ di scompiglio!) e poi se ne va…la ricchezza che il volontario porta a casa da un esperienza come quella che stiamo vivendo qui in Etiopia è indiscussa…ma chi rimane?
Ebbene, secondo Musie qualsiasi esperienza di volontariato può essere intesa come una forma di solidarietà che trasmette cultura, educazione e progresso, anche se concentrati in poco tempo. Ciò che i volontari portano alle persone che incontrano è un modo migliore di vivere, un punto di vista nuovo e alterativo.
Non avevo mai pensato al mio ruolo di volontaria in questi termini e se da un lato questo mi fa percepire un po’ di più la responsabilità legata alla nostra presenza qui, dall’altro mi sento quasi sollevata nell’aver trovato una risposta così sincera e naturale a quello che a me sembrava un interrogativo quasi sconveniente.
Insomma, sono rimasta piacevolmente sorpresa dall’incontro…. e siamo solo al primo giorno..chissà quante altre persone interessanti incontreremo nel corso della nostra permanenza qui….bhe’, si sa, il tempo in Africa ha tutto un ritmo tutto suo , quindi aspetto, senza fretta…..
Cristiana Bruè